VOCI E SUSSURRI DAI CORRIDOI DELLA SPRAY.

martedì 30 marzo 2010

Relazione

di Andrea Tirimacco

Concerto Lezione     25-26 marzo 2010.
Auditorium De Cecco - Pescara.

Arrivo con leggero ritardo presso l'auditorium, per via di un lento girovagare per le viottole di Pescara in cerca di un bivacco, ossia di un posto dove lasciare la mia auto per l'intera giornata, problema che si ripeterà anche nel giorno seguente. 

Appena arrivo noto che, come me, anche altri sono sparsi per la città in cerca del posto, ma in pochi minuti un po' alla volta ci troviamo stretti intorno al mitico furgone bianco marchiato "Spray Records", ognuno di noi intento a dare il proprio apporto fisico, e un po' alla volta vengono tirati giù gli strumenti del mestiere, tra cui per questa volta anche l'impianto più desiderato al mondo: il D&B, nella fattispecie: 3xD12 + 16xT10 + 6xQSUB.

Lo "scaricaggio" procede veloce e il montaggio delle americane e delle luci altrettanto, grazie allo "spiderman" locale Luigi ribattezzato Lucifero per la sua diabolica capacità e dimestichezza con la luce! 
In men che non si dica riusciamo a spacchettare i vari finali, i 6 sub, le 16 t10 e montarle sugli array, le due stupende console yamaha m7cl e i monitor wedge della Martin.
Alchè ora non rimane che cablare il tutto con chilometri di cavi multipolari e simili…
Opera che viene svolta con grande maestria e affiatamento dalle squadre dei volenterosi allievi della Spray capitanate dal sempre in forma Francesco Di Sipio, e dal sempre più figo Domenico Pulsinelli, le nostre 2 guide spirituali, coloro i quali hanno tracciato in noi  le coordinate del lungo viaggio che porta alla CONSAPEVOLEZZA.

Il tempo corre  e, dopo un pasto frugale in un pub vicino l'Auditorium che ci violenta un po' lo stomaco, si riparte, c'è troppo da fare! 
Nel frattempo le linee sono tutte cablate ed io vago in cerca di qualcosa da fare; si come tutti (e siamo "troppi") mi ritrovo a girovagare in cerca del mio compito, la mia missione, ho voglia di fare, ho voglia di sentirmi parte integrante del tutto!

Si arriva al primo line check ed è incredibile descrivere l'entusiasmo del primo ascolto dell'impianto d&b, dopo averlo visto crescere sotto le nostre mani, sulle note delle prove del primo gruppo, una rock band locale. 
Via via nel pomeriggio si susseguono una dopo l'altra tutte le altre band e con la sicurezza di aver salvato le "scene" sui nostri mixer digitali, ce ne andiamo a mangiare, ma questa volta però una pizza succulenta in un locale in Corso Mantonè.

Tornati lucidi dopo il meritato ristoro, insieme ci prepariamo a presiedere il concerto a gruppi di 3, scambiandoci i ruoli di volta in volta tra sala e palco.

L'emozione è tanta, e dietro un turbinio di luci coloratissime e suoni bellissimi, le canzoni si succedono una dietro l'altra e così pian piano la prima serata vola via in men che non si dica. Oggi da solo sotto la supervisione di Domenico dietro il nostro Yamaha M7CL ho realizzato il mio primo live mix, (con Leonardo Di Minno nda) ed è stato emozionante ed indimenticabile.

Tra una foto e l'altra per consacrare l'evento scabliamo tutto, puliamo e andiamo a Montesilvano per uno spuntino e quattro risate.
Mi ritrovo così con alcuni dei miei compagni a bere finalmente una birra e commentare le esibizioni, si parla, si beve, si fuma nervosamente, nell'aria però c'è qualcosa di strano, c'è malinconia, ma lo capirò meglio solo il giorno dopo, adesso fuori c'è una nebbia mai, e dico MAI, vista, fa paura, sono le 3.00, sono stanco e un'ora di macchina mi riporterà a casa a Sulmona…

26 Marzo. 
Oggi è una bella giornata, la nebbia di ieri è sparita lasciando spazio ad un bel sole, arrivo nel primo pomeriggio a Pescara e dopo il solito girovagare in cerca di un posto auto, entro nell'Auditorium e mi accingo a preparare insieme agli altri tutto il necessario per accogliere al meglio Adem, Duke Garwood & Brian Harnetty, i 3 special guest della serata.

Come sempre i lavori sono frenetici, e tra una simpatica battuta antistress di Francesco e i consigli di Domenico, prepariamo il "campo di battaglia" detto anche palco, montando un Fender Rhodes 73, un piano Yamaha c7, e una batteria Di Berardino (che servirà solo alla band di Duke Garwood), realizzando tutti i cablaggi e anche stavolta con la massima cura perché questa sera sarà speciale.

Prima di cena una bella e produttiva intervista agli artisti con tanto di traduttrice, un interessante scambio di opinioni e di esperienze con artisti stranieri, cosa che bisognerebbe sempre mettere in pratica appena possibile, se non altro per capire (come a fine di questa intervista) che ormai i politici trombano più delle rockstar!
…E quindi che bisogna darsi da fare per riportare la musica al suo spirito originale… ;)

Dopo avere conosciuto la personalità emotiva di Adem, e la ribellione di Duke, e dopo la nostra solita cena al sacco fatta di panini e birra si passa all'azione con il concerto vero e proprio.

La responsibilità del mix oggi però è nelle mani dei nostri insegnanti Franscesco & Domenico, i quali con la loro ormai nota maestrìa, tirano fuori l'anima dal palco, facendoci gustare a pieno lo splendido concerto. Seduti tra le poltrone troviamo  curiosi, parenti dei musicisti, amici, traduttori e giornalisti, quindi il pubblico c'è.

E si fa sentire quando Brian Harnetty intonano musiche surreali intrecciando campionamenti e loop con pezzi suonati al Rhodes e sull' Armonium, quando Duke Garwood in preda all'Alcool spacca una corda della sua chitarra e continua ad infarcire l'audience di un buon e sano rock e quando infine mr. Adem intona il suo dolce e malinconico canto che chiude la rassegna.

Su Adem vorrei soffermarmi, perché è merito suo se questa sera una parte di me sta cambiando; succede mentre canta il suo pezzo che guarda caso si chiama "these are your friends" e capisco che quella melodia dolce-amara e quel misto di simpatia, emotività e malinconia si mettono sulla stessa lunghezza d'onda di ciò che provo io in quel momento;  e  il malinconico susseguirsi delle note proietta velocemente in me le immagini dei momenti trascorsi insieme alle straordinarie persone che hanno partecipato a questa avventura, mi sento frastornato, nella mia mente risuona una canzone lunga sei mesi in un vortice di emozioni che mi confondono, poi il rimbombo nel mio petto, una lacrima scivola via, e tutto finalmente si fa chiaro.

Finiamo di smontare tutto come al solito alle 3.00. 
Ogni cosa è nel suo fly case ed io e i pochi miei amici rimasti diamo il via alle fasi di carico del furgone e mentre tutto procede con rigore e professionalità, sale di nuovo in me quella strana e triste sensazione che provavo ieri, stavolta più forte, perché è l'ultima volta, la dannata ultima volta che stiamo insieme. 
Non ce la faccio, ne parlo con gli altri e scopro, con mia sorpresa, che provano la stessa cosa. 
E' stupendo, perché succede raramente una cosa così. 
Allora vorrei che il portellone del furgone non si chiudesse, che le luci non si spegnessero e che il grosso portone dell'auditorium non si chiudesse dietro di noi per restare ancora lì, per un altro po'. 

Ma tutto ciò accade: ed è finita. 
Questa è la vita, le cose belle durano sempre troppo poco.
Termina così questa splendida avventura e se voi che leggete ancora non lo avete capito, in quell'auditorium resta custodita una parte preziosa di noi allievi del corso 2009/2010, un piccolo ma importante pezzo della nostra vita, un'amicizia duratura che è nata dal nulla nell'arco di pochi mesi, un fiore nel deserto di un mondo che va a rotoli. 
Il rispetto e la dignità, l'umiltà e l'orgoglio, la passione e l'amore per questo lavoro che ho visto nei miei insegnanti, nello staff, e nei miei compagni mi rendono fiero di dire: 
grazie Spray, io c'ero.



Andrea Tirimacco.


sabato 20 marzo 2010

Un nuovo compleanno


di Domenico Pulsinelli 




Eccomi qui una giornata come tante, ho appena aperto gli occhi. C'è un bel sole a Palena mi alzo piuttosto di buon umore, accendo la radio.... Wow "Africa" dei Toto il mio buon umore aumenta decisamente. 
Volume, doccia, barba, pantaloncini e maglietta.

Scendo giù.... un saluto e un bacio a Mamma e Papà e poi in macchina.
L'appuntamento con Belfino è alle 11.00 allo stadio adriatico.
Il menù del giorno è : " festival etnico con contorno di strumenti tribali assortiti il tutto guarnito con canali a volontà, solito viaggio tra pensieri e musica tra tecnica e funambolismi ed eccomi all'antistadio.
Insieme a Belfo c'è Pierpaolo, compagno di tante avventure.... baci, caffè un paio di battute alla Pierpo e via... Iniziamo a scaricare il camion spray....
C'è un bel caldo ma un venticello interessante ci impedisce di sudare, questo però non evita a chi li ha di mostrare i bei addominali scolpiti....
Siamo a buon punto, fra una battuta, una risata un caffè e una birra siamo praticamente pronti, il vento è diventato più consistente ma non al punto da infastidirci quindi iniziamo il line check e tutto sembra funzionare perfettamente.
Le varie formazioni si avvicinano al palco, arrivano quasi tutti dall'Africa: Senegal, Nigeria, Eritrea, Gana e Marocco. L'atmosfera sembra molto bella e c'è un forte sentimento di fratellanza e di appartenenza che magicamente avvolge anche noi che iniziamo a lavorare con loro e non per loro.
Il vento cresce repentinamente, si carica di sabbia e di colpo
Inizia a dare delle forti raffiche, tutto viene bruscamente interrotto e noi tre iniziamo a inchiodare letteralmente alcune attrezzature, le raffiche aumentano.
"Pierpo!!!!!!!!!!!!!" un monitor inizia ad oscillare e Pierpaolo prontamente lo riprende.
La situazione si fa critica, cadono due monitor, uno di essi rotola sul palco, la struttura di alluminio si muove paurosamente, la sabbia rende il respiro molto faticoso....
Siamo in piena tempesta di sabbia; non so se anche il vento d'Africa volesse partecipare all'evento o se l'Africa non volesse questo festival, il fatto è che dopo tanto vento e tanta sabbia arriva anche la pioggia.
La situazione si complica decisamente! Belfo, Pierpo ed Io ormai sembriamo l'equipaggio di una regata di "america's cup" se non fosse per la sabbia; dopo peripezie acrobazie, soprattutto di Pierpaolo, e tanti ma tanti " francesismi" irripetibili riusciamo a stendere quasi tutta la strumentazione terra e a coprirla con degli "spinnacher" inchiodati al palco.
Fradici, sporchi, stanchi e in parte sconfitti ci rifugiamo nel cassone del camion, al riparo dal vento d'africa e dalla pioggia insistente. Tristi, stremati e buffi ci guardiamo in silenzio e ad un tratto....
Squilla il mio cellulare....... "Pronto! - ciao Domè sono Francesco - oh Francè dimmi - Domè hanno chiamato da Bologna, dobbiamo partire!!! Ok!!! "Pierpo, Belfo, scusate ma ha chiamato mio fratello, devo partire immediatamente per Bologna.... ". Vai Domè non preoccuparti corri!
Salto giù dal cassone e corro verso la mia macchina....
Il vento e la pioggia sembrano incoraggiare la mia corsa e tutto cambia significato.
Apro la porta della macchina e incurante di tutto parto! Richiamo Francesco, loro son già partiti da Palena ci incontriamo a metà strada per risparmiare tempo; lascio Pescara alle mie spalle e con essa anche la pioggia ed il vento. Procedo a curvatura 8 dato che comunque la strada è bagnata e intanto rifletto su cosa sta accadendo.
Il famoso esempio del chiodo e il quadro.... Quando e soprattutto perché, il quadro cade quel giorno e non un secondo prima o dopo o addirittura mai...
Cos'è che accade si mettono d'accordo il chiodo e il quadro? Penso a quella meravigliosa scena di quel fantastico film "la leggenda del pianista sull'oceano". Il fatto rimane! Non è un sogno sta accadendo davvero!!!!!
Piangendo col sorriso sulle labbra passo a velocità "impulso".
Sono in prossimità del distributore dove avverrà il “rendez vou".
Quasi contemporaneamente arrivano Papà, Mamma, Francesco ed Enza. Ci salutiamo molto in fretta, Enza riporta la macchina a Palena e noi partiamo con Gianluigi, primo pilota dell'ammiraglia e grande amico; procediamo a curvatura 9, l'autostrada si srotola sotto le ruote io guardo fuori e penso..... Penso... Penso....
E poi penso: " oh ma io sono tutto lercio e bagnato e per di più in pantaloncini!!!!!!!!".
Mamma saggiamente ha pensato bene di portarmi un cambio.... Meno male!
Dopo un paio d'ore eccoci arrivati. Entriamo, il silenzio è devastante.
Ad un tratto si mette in moto tutta la prassi! Incredibile! Io vado a nascondermi dietro una siepe per cambiarmi e finalmente asciugarmi.
Torno dentro, gioia e preoccupazione nei nostri volti, battute, silenzi e parole d'incitamento; siamo finalmente arrivati fin qui ma adesso? ora dipende dal caso e dalle mani di qualcuno che spero abbia studiato davvero tanto nella sua vita, ma proprio tanto! Attesa, attesa e attesa Ancora... Sonno, preoccupazione e attesa ancora.....
Quella porta!!!! Quella porta sembra davvero la porta della plancia di star trek...
La scala ci fa da divano, la finestra da orologio e il tempo ci fa incazzare.
Attesa, attesa e attesa ancora? No!!! Finalmente ecco le news tanto sospirate! "tutto si è svolto nel verso giusto, ora dobbiamo solo attendere".
So che sembra proprio una battuta ma sono certo che questa sia una delle frasi più belle che abbia mai sentito in tutta la mia vita! Sorrisi, Lacrime, sospiri ed abbracci e poi di nuovo ansia e preoccupazione ma stavolta mista ad una lunga speranza che finalmente si sazia lentamente.
Passano giorni, giorni buoni e giorni cattivi, passano sguardi, buoni e cattivi e poi finalmente l'effettiva conferma del grande evento tanto atteso.
Papà ha un nuovo compleanno quello del suo trapianto di rene.


Ispirato dal film “sette anime”, dalla recente operazione di mamma e dalla bellezza di avere i miei genitori.

27 novembre 2009